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venerdì 19 settembre 2008

Peccato

E' davvero un peccato che il rincorrersi casuale dei momenti della vita non mi consenta oggi di dedicarmi ai romanzi. Per ora mi devo accontentare di libri di testo e qualche saggio.
Ma il tempo dei romanzi sono certo che tornerà.
PC

venerdì 25 gennaio 2008

L&S 10 - I pilastri della terra - K. Follett


Il grande successo di “Mondo senza fine” di Ken Follett, romanzo del quale ci occuperemo presto, è stata l’occasione per molti per leggere o rileggere “I pilastri della terra”, forse il più acclamato romanzo di Follett, edito nel 1989, e rispetto al quale l’attuale opera si pone come ideale prosieguo, essendo ambientata negli stessi luoghi, a due secoli di distanza.

Follett è un romanziere britannico di gran classe, che nella sua ultratrentennale carriera ha toccato diversi generi (thriller, romanzo storico, romanzo di attualità), diverse ambientazioni e diverse epoche. Il suo stile caratteristico è quello di mettere chiaramente a fuoco i particolari e inserirli in un sistema in cui combacino perfettamente, descrivendo così un intrigo ampio, coinvolgente, convincente ed equilibrato, come un mastro vetraio medioevale, che, con cura e pazienza, compone un’enorme e bellissima vetrata multicolore di una cattedrale.


“I pilastri della terra” (attualmente edito nella collana Oscar bestsellers Mondatori, 2007, p. 1030) è un esempio “da manuale” di romanzo storico, infatti si svolge nel mezzo secolo che va dal 1123, anno della morte dell’erede al trono inglese per un naufragio, fino all’assassinio dell’arcivescovo di Canterbury Thomas Becket, e l’ambientazione nel pieno medioevo non solo assume un carattere essenziale per la storia, ma costituisce l’affresco in cui vengono ritratti e analizzati con la competenza degna di un saggio storico, personaggi veri insieme a quelli frutto della fantasia dell’autore, ma anche stili di vita pubblica e privata, tecniche costruttive, credenze e abitudini, vizi e virtù, forze e debolezze umane, con il risultato che, mescolando elementi veri e verosimili, ne risulta un quadro talmente vivo e reale che il lettore ogni volta che riapre il libro per riprendere la lettura si sente letteralmente immergere nel medioevo.

L’intreccio è ampio e complesso, tanto da dare una dimensione addirittura epica al romanzo, ma si segue con facilità e le oltre mille pagine corrono via veloci sotto le dita del lettore.

I costruttori di cattedrali hanno un fascino solenne che sfiora il mito, forse perché nel nostro immaginario uniscono i valori del lavoro, del cristianesimo, della famiglia e della libertà, che sono le componenti essenziali della cultura europea

Tom è un costruttore, competente, dal carattere solido, un buon padre di famiglia, che vuole vivere del suo lavoro, prendersi cura dei suoi cari e realizzare il suo sogno di costruire una cattedrale. Troppo presto muore, vittima inerme di un assalto ingiusto alla città di Kingsbridge e al suo cantiere, ma in tempo per aver preparato il cuore del lettore ad accogliere i nuovi personaggi principali come Jack Jackson, il suo figliastro, anch’esso costruttore, prototipo di ingegnosità, dedizione e curiosità, che troverà la forza di sfidare tutto e tutti, inclusa l’invidia del fratellastro, per stare accanto alla donna che ama da sempre: Aliena. Lei è la figlia di Bartholomew, vecchio Conte di Shiring, sconfitto e decaduto. E’ forte, determinata, combatte contro le tante avversità e usa tutta la sua forza d’animo e le sue capacità imprenditoriali per tenere fede al giuramento fatto al padre prima della sua morte, di riconquistare il titolo, e per aiutare tutti a raggiungere i loro obiettivi, mentre a poco a poco si abbandona ad un amore profondo, totale, pervasivo per il suo Jack.

Umano e comprensivo, ottimo amministratore, portatore di una fede viva e reale è il priore Philip, il quale nel bene e nel male è sempre nei pensieri di tutti, soprattutto in quelli dei suoi nemici.

Amore, fede, desiderio di pace, ma anche sesso, invidia e brama di potere sono i sentimenti che muovono i tanti personaggi lungo i passaggi che il destino ha preparato per loro e ai quali alcuni cercheranno di sottrarsi con tutte le loro forze.

Un libro che lascia il segno e stimola l’immaginazione, sulla base del quale sembra impossibile che non abbiano ancora realizzato un film, o meglio ancora una fiction. Quando volti la sua ultima pagina, non hai il tempo di pensare un giudizio complessivo, che già ti viene in mente che prima o poi lo rileggerai.

Paolo Cianfoni

http://www.ken-follett.com/it
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