I libri di Brown sono prodotti editoriali molto ben studiati sotto il profilo dei gusti del grande pubblico e, infatti, hanno un successo enorme. I contenuti naturalmente sono, come li definisce a ragione Angelo Crespi su Il Domenicale "panzane", però, a mio avviso, hanno un aspetto positivo.Non sono in grado, da semplice lettore quale sono, di valutare se tali opere debbano essere considerate, come scrive Rosa Alberoni ne "La cacciata di Cristo", "infami opere di propaganda" anticristiana "paragonabili solo" a quelle "che hanno preparato l'avvento del nazismo". Certo é che se si leggono quei romanzi credendo a quanto la prefazione vuole dare a intendere, e cioè, che le tesi sostenute siano vere, sarebbero un altro colpo alle basi della cultura occidentale.
Posso solo portare la mia personale esperienza di lettore: nel mio caso mi hanno spinto ad approfondire con altri testi quanto c'é di storico (quasi niente) e quanto di fantasia (quasi tutto) e ho "scoperto" una fase della storia del cristianesimo dove una giovane Chiesa, fatta di carne e sangue, iniziava il suo cammino di istituzione, interrogandosi essa stessa di fronte agli insegnamenti di Cristo. Ci può essere del buono nascosto in ogni cosa.
PC

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